COMMISSIONI TRIBUTARIE UN FUTURO IN LEASING?Carissimi amici ed iscritti Non si è ancora sopito l'eco delle polemiche sui vari condoni, sui ritardi del FUA 2002, sul problema del passaggio tra le aree, sulla stabilizzazione dei distaccati, sulla chiusura del sabato, sullo straordinario maturato e non corrisposto, sulla que- stione del rapporto tra giudici e personale e la formazione 2003-2004 non ancora programmata.....Riflettete!!!
Riflettiamo ma soprattutto pensiamo e seriamente al nostro futuro lavorativo; gli indizi (anzi le prove!) ci dicono che il contenzioso tributario ha ormai poca vita; la strategia è quella di racimolare tutto e subito tramite condoni, concordati ed altro ancora, con la conseguenza che tutto l'indotto che ruota intorno alla giustizia tri- butaria (giudici e personale amministrativo) viene o verrà progressivamente risuc- chiato dal nuovo trend. Siamo di nuovo alle prese col nostro futuro in leasing dove per l'ennesima volta non siamo proprietari del nostro domani, dove le "rate" paga- te dal 96 ad oggi non ci hanno garantito una stabilità all'interno delle Commissioni Tributarie, ma siamo ancora in balia di questo o quell'altro umore politico. CI SIAMO STUFATI, abbiamo bisogno di un decreto che una volta per tutte ci asse- gni definitivamente al contingente delle Commissioni Tributarie. Deve essere una battaglia che deve coinvolgere tutto il "movimento della Giustizia Tributaria", dai giudici al personale, da sindacati alle forze politiche che se ne vo - gliono occupare; ma sia ben chiara una cosa: noi non firmiano cambiali in bianco con nessuno, nè tanto meno, come è stato per la battaglia sull'indennità giudizia- ria, il nostro carro sarà affollato da tanti e variopinti vincitori.....perchè i mandanti e gli esecutori di queesta ennesima rivendicazione dobbiamo essere noi.
A breve dovrebbe essere emanato il Regolamento del Ministero, dove finalmente si scoprirà l'allocazione e l'organizzazione delle Commissioni Tributarie, noi chiediamo innanzitutto che non sia un Regolamento rigido e blindato ma che ci possano esse- re delle modifiche, anche in corso d'opera, attraverso input degli "addetti ai lavori". Questa lettera-comunicato verrà trasmessa agli organi politici, sindacali, Consiglio di Presidenza ed ai vertici del DPF, poichè è venuto il momento di uscire allo scoper- to e, perchè no, di gettare il cuore oltre l'ostacolo, di prepararci ad una battaglia che sarà lunga ed estenuante; vi chiedo solo di restare compatti, ppichè solo se u- niti si raggiungono gli obbiettivi. Quindi facciamo appello: ai vari Sindacati, affinchè si inizi uno stato di agitazione che possa ppi sfociare, se ci saranno le condizioni, in uno sciopero generale; ai Politici affinchè riescano a statuire una volta per tutte la vita lavorativa di 2.700 lavoratori delle CC.TT.; al Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria affinchè si mobiliti, "esca fuori dal Palazzo" e col suo "carisma" ed il suo importante credito sappia rappresentare nelle "sedi di competenza" l'an- noso problema del Personale e l'attuale gestione della Giustizia Tributaria; ed in- fine all'Amministrazione che, una volta per tutte, ci dia delle risposte esaustive e non si nasconda dietro obsoleti luoghi comuni. Insomma dobbiamo mantenre la tensione alta e dobbiamo rivolgere le nostre ener- gie a quello che sta succedendo, non ultimo, a quanto pare,l emendamento presen- tato nell'attuale finanziaria, il quale propone che anche le Commissioni Tributarie siano trasferite presso il Ministero di Grazia e Giustizia, mantenendo solo una parte del personale per i nuovi Tribunali, mentre il resto verrebbe "alloggiato" presso qualche Agenzia fiscale o chissà dove! Allora mi chiedo e vi chiedo perchè la giustizia tributaria che è l'unica "giustizia" in Italia che dà verdetti in tempi brevi, che è l'unica "giustizia" che dal '96 ad oggi ha recuperato migliaia di ricorsi arretrati tramite una nuova struttura organizzativa (vedi Consiglio di Presidenza e formazione sul campo del Personale) ed ha creato una nuova "cultura tributaria", debba essere collocata marginalmente all'interno del Ministero di Grazia e Giustizia, perchè nel nostro paese tutto quello che funzio- na, prima o poi, debba essere rottamato. Basta con questo modo"logibus soluti". Il nostro Coordinamento da sempre è stato attore della Giustizia Tributaria: dalla conquista dell'indennità giudiziaria, fino all'organizzazione dei più importanti con- vegni sulla Giustizia Triubutaria, ed altro ancora; adesso è il momento di chiamare tutti a raccolta e di lanciare ai vertici un messaggio coerente nella lotta e nei conte- nuti, affinchè le Commissioni Tribitarie e tutta la giustizia tributaria continui nella sua valenza civile e sociale e non venga rabberciata ma anzi arricchita di nuove competenze; ma soprattutto non ci deve ssere nessuna spaccatura: non soltanto tra i nostri 2.300 iscritti ma devono essere comuni le strategie da adottare con sin- dacati, politici e Consiglio di Presidenza. Il momento è questo, ma per favore qualcuno ci convinca che all'orizzonte c' è qual- cuno che offre di più, che sappia mettere passione civile in una impresa come la nostra, che sappia raccogliere sfide culturali che vanno oltre il tornaconto personale o la popolarità di una serata televisiva. Il Coordinamento è sempre a fianco dei lavoratori. Cordiali saluti IL PRESIDENTE NAZIONALE DEL COORDINAMENTO DELLE COMMISSIONI TRIBUTARIE (Enzo Piore)
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